Leccio
Nome scientifico: Quercus ilex L.
Fam. Fagaceae
Descrizione pianta
È un albero sempreverde, longevo, di media grandezza (fino a 30 m), a portamento arboreo ma a volte anche arbustivo, tipico e caratterizzante la macchia mediterranea, diffuso in particolare sulle isole e lungo le coste. Il leccio presenta una chioma ovaleggiante di un bel colore verde scuro, il fusto raramente dritto, singolo o diviso alla base. Può assumere aspetto cespuglioso qualora cresca in ambienti rupestri. È poco esigente nei confronti di luce e temperatura. Ha accrescimento lento ed è molto longevo, raggiungendo anche mille anni d’età. Le sue caratteristiche spiccatamente xerofile (cioè amante degli ambienti secchi) gli permettono di sopravvivere in condizioni di estrema aridità. Le sue foglie dure e coriacee sono un tipico esempio di sclerofillia, cioè di adattamento agli ambienti poco piovosi. L’apparato radicale è fittonante, diventando imponente e tale da consentire alla pianta di sopravvivere anche in ambienti estremi, quali suoli rocciosi o pareti verticali. Le foglie sono semplici, a inserzione alterna, di lunghezza tra i 3 e gli 8 cm e larghezza tra l’1 e i 3,5 cm, a lamina coriacea, con un breve picciolo tomentoso, e con stipole brune di breve durata. Il margine è intero o dentato e la forma è molto variabile, da lanceolata a ellittica. La base è cuneata o arrotondata. La pagina superiore è verde scuro e lucida, quella inferiore grigiastra e marcatamente pubescente. Le infiorescenze maschili sono amenti penduli, lunghi 5-7 cm, cilindrici e finemente pubescenti con 6-8 stami di colore giallognolo. Sono portati in mazzetti alla base dei rami. Le infiorescenze femminili sono spighe erette e peduncolate, di colore verdognolo, che portano 6-7 fiori. I frutti sono ghiande singole o in gruppi di 2-5, su un peduncolo lungo circa 10-15 mm. Le dimensioni variano da 1,5 a 3 cm di lunghezza, per 1-1,5 cm di diametro. Sono di colore castano scuro a maturazione, con striature più evidenti. All’apice di ogni ghianda è presente un robusto mucrone. Le ghiande sono coperte per un terzo o metà della loro lunghezza da una cupola provvista di squame ben distinte, con punte libere ma non divergenti. Maturano nello stesso anno della fioritura, in autunno. mm. L’impollinazione è entomogama e disseminazione anemocora.
Periodo di fioritura
Maggio – Giugno
Distribuzione geografica
La specie è abbastanza diffusa nell’isola, nelle macchie con il corbezzolo ed il cisto.
Proprietà e usi
Uso officinale/medicinale: In fitoterapia, si utilizzano ghiande, corteccia, gemme, amenti e radici; si ricavano per lo più tannini condensati (catechine, ellagitannini, proantocianidine), in una percentuale stimata tra l’8 e il 20%. Si ricavano, inoltre, quantità variabili di resine, pectine e flavonoidi. Per la particolare composizione del fitocomplesso, la specie viene impiegata in fitoterapia soprattutto nel trattamento di diarree ed infiammazioni lievi a carico delle mucosa.
Le api raccolgono e utilizzano il polline di Leccio.