Specie Botaniche

Alaterno

Nome dialettale: “legno puzzo

Nome scientifico: Rhamnus alaternus L.

Fam. Rhamnaceae

Descrizione pianta

Pianta con portamento cespuglioso o arbustivo sempreverde, alta da 1 a 5 metri (raramente fino ad 8 metri); rami flessibili, a disposizione sparsa sul fusto, rami giovani pubescenti; corteccia rossastra che si screpola con l’età; chioma compatta e tondeggiante; legno molto duro, di colore giallo-brunastro e dal caratteristico odore sgradevole che emana appena tagliato. Le foglie sono sempreverdi, coriacee, lanceolate o ovate, alterne, a volte quasi opposte, lunghe 2-5 cm, con margine biancastro cartilagineo seghettato o intero, con nervatura centrale pronunciata e 4-6 paia di nervature secondarie; pagina superiore lucida verde scura, quella inferiore più chiara. I fiori dioici sono raccolti in un corto racemo ascellare e raramente fiori dei due sessi sono presenti sulla stessa pianta; i fiori (pentameri o tetrameri) sono piccoli (di 3-4 mm di diametro), profumati e con calice verde-giallognolo. Il frutto è una drupa, prima rossastra e poi nera, di forma obovoide contenente 3 semi, di 3-7 mm di diametro che giungono a maturazione tra luglio e agosto. Emanano un odore intenso e sono velenose.

Periodo di fioritura

Febbraio-Aprile

Distribuzione geografica

Pianta diffusa nella macchia sempreverde termofila, nelle garighe e nelle leccete, sui pendii collinari calcarei, nelle fenditure della roccia, in aree disturbate ed ai margini del bosco, nel greto dei ruscelli costieri, nel sottobosco rado delle regioni a clima mediterraneo del livello del mare fino ai 700 m di altitudine.

Proprietà e usi

Usi medicinali/officinali: Come altre specie del genere Rhamnus, i frutti, non commestibili, raccolti in agosto-settembre a piena maturità e fatti essiccare al sole o in forno, ma anche la corteccia, vengono utilizzati per le loro proprietà lassative e vermifughe. Nella corteccia e nei frutti vi sono glucosidi, flavoni, principi amari e tannini. La medicina popolare attribuiva però a Rhamnus alaternus L. poteri curativi molto più estesi. Secondo la tradizione popolare, l’alaterno avrebbe la proprietà di attenuare il mal di fegato e, addirittura, l’ittero.

Usi tradizionali: Il legno molto duro, di colore giallo-brunastro e dal caratteristico odore sgradevole che emana appena tagliato (da cui il nome vernacolare di Legno puzzo), viene utilizzato per lavori di tornitura o ebanisteria. Le foglie, i rami freschi e i frutti venivano utilizzati in passato per l’estrazione di composti coloranti per il tessile: dalle foglie e dai rami freschi veniva estratto un colorante giallo-aranciato, mentre dai frutti si otteneva il verde. 

È una pianta mellifera.